La comunità trasportata

Tipo di progetto Installazione

Data 2023

Luogo Napoli

L’intervento di Monterusciello, un nuovo quartiere napoletano, si rese necessario all’inizio degli anni 80 per rispondere, in tempi brevi, all’emergenza-alloggi di un rilevante numero di cittadini, abitanti di Pozzuoli NA, costretti ad abbandonare le proprie case per gli effetti catastrofici del bradisismo.
Nel 1983 dopo la seconda e più importante crisi bradisismica l’amministrazione comunale sceglie questa località, perché, tra le varie ragioni urbanistiche, ricadeva al di fuori della zona ad alto rischio sismico ed apparteneva ad un unico proprietario, l’Italsider. Il bradisismo e la creazione dello spazio urbano di Monterusciello ha portato un senso di spaesamento tra i puteolani, costretti a lasciare la propria casa si sono sentiti sradicati dalle proprie origini e il ritrovarsi a vivere in un luogo nuovo e dispersivo ha influito negativamente sui rapporti sociali della popolazione. I residenti di Monterusciello non hanno mai completamente accettato la loro nuova condizione, guardando al quartiere come un luogo di passaggio e non come una sistemazione definitiva, ricordano ogni giorno il loro stile di vita passato che avveniva serenamente tra i vicoli di Pozzuoli.
L’intento è stato quello di riuscire a riportare, concettualmente, la così chiamata “città dormitorio” nella sua terra natia, Pozzuoli, i pilastri alti 130cm realizzati con Caolino e cemento fanno riferimento ai 18 lotti di Monterusciello e la zona trasparente, di cui sono composti i blocchi, allude alle finestre delle case nel quale è possibile vedere il suo interno: due sedie che si fronteggiano e l’acqua simbolo della vita.